LO ZODIACO DELLE PRINCIPESSE 2018: POCAHONTAS (SAGITTARIO)

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Pocahontas (Sagittario)

Siamo arrivati al segno del Sagittario, il grande viaggiatore/esploratore dello Zodiaco! La scelta non poteva non cadere sull’eroina più esotica e cosmopolita del mondo Disney. Parliamo ovviamente di Pocahontas, protagonista dell’omonimo film, il 33° classico Disney (annata 1995).

E’ ispirato alla vera storia della giovane figlia del capo della tribù pellerossa Powatan. Pocahontas era il suo soprannome da bambina (qualcosa che doveva suonare come “piccola peste”, ovviamente in modo affettuoso) che mutò poi in Rebecca dopo aver ricevuto il battesimo. Pocahontas salvò la vita per ben due volte a John Smith, presidente della Colonia Britannica della Virginia: con la sua saggezza impedì che i rapporti tra la tribù Powatan (al tempo numerosa e potente) e i coloni britannici potessero degenerare. Siamo all’inizio del ‘600, gli inglesi iniziano a colonizzare le Americhe in maniera massiccia, con atti non propriamente edificanti di conquista e sottomissione. In alcuni casi, ne nascono veri e propri massacri. In questo clima di tensione, sembra che la moderazione di Pocahontas/Rebecca e il suo incontro con Smith diedero inizio ad un’amichevole relazione tra la colonia di Smith e gli indiani. E qui esce fuori tutta la natura idealista e luminosa del segno, per il quale un “confine” non è altro che un contorno delle cose, mai un limite invalicabile.

Per il Sagittario il “nuovo” è qualcosa da scoprire con slancio e curiosità. E’ cittadino del mondo, non conosce barriere tra culture o tradizioni, ma è naturalmente portato ad accorciare le distanze ed avvicinare ciò che è apparentemente lontano. La “diversità”, per il Sagittario, è solo uno stimolo all’esplorazione, mai un confine che divide. La sua freccia è sempre rivolta verso l’alto; il suo galoppo avvicina ciò che è considerato “lontano”. Ha una componente più “materiale” (la parte cavallina del centauro) ed una componente più “spirituale” (il dorso umano), e per questo è considerato il segno che governa lo studio delle scienze e delle dottrine filosofiche e religiose, strumento per portare sulla terra le “regole” delle sfere sottili.

Ora, su questo concetto di “confine” il cielo del Sagittario negli ultimi anni ha avuto molto da dire. Eh sì, perché dal 2012 la tendenza del segno a non mettere confini tra sé e gli altri ha comportato alcune esagerazioni. Dal 2012 al 2015 il Sagittario ha spesso dato fiducia a chi non ne meritava, ha abbassato la guardia e qualcuno se n’è approfittato. E così dal 2015 (quando Saturno è entrato nel segno) ha invertito un po’ questa tendenza, in alcuni casi con una vera e propria doccia fredda di realtà. “Apri gli occhi”, ha detto Saturno al Sagittario, metti a fuoco le cose, distingui i “buoni” dai “cattivi”, torna a prenderti cura delle tue cose. Il cielo degli ultimi anni (spesso molto duro e severo) ha spinto molti nati del segno a “raddrizzare una bilancia” che si era squilibrata, riprendendosi ciò che gli era stato portato via, rimandando al mittente alcune colpe o responsabilità che non gli competevano. Ha spinto molti Sagittari a indurirsi un po’, a guardare le cose con un po’ di disincanto, a “smontare” una serie di illusioni a favore di un più lucido realismo.

Da qualche giorno, Saturno ha lasciato il Sagittario. Si chiude così questo capitolo di vita così duro, questa fase di “de-costruzione” (e in alcuni casi di vera e propria demolizione) che aveva il senso di sgomberare il campo dagli effetti e dalle conseguenze di una serie di errori del passato. Ora che questo campo è sgombro (o in via di “pulizia”) il Sagittario entra in un nuovo capitolo di ricostruzione, più leggero e dinamico, sostenuto da nuove certezze e da maggiore auto-consapevolezza del proprio valore. Il 2017 lo ha “laureato” in una nuova vita, gli ha insegnato a costruire perimetri e pareti più sicure intorno alle proprie cose, ha riscoperto il magico potere della parola “no”, è più lucido e accordo, forse un po’ meno sognatore ma senz’altro animato da un maggiore realismo che gli consente di non ricadere nelle grinfie di approfittatori e “vampiri energetici”. Si lascia alle spalle un periodo di fatica e di confusioni, è più energico e agguerrito che mai, e si prepara a prendersi la rivincita.

Il 2018 del Sagittario racconta una vita che riparte dopo un lungo periodo di stop. I primi passi di una ripresa sono forse i più cauti e incerti, perché occorre scrollarsi di dosso il torpore di un lungo periodo che di movimento ne ha concesso ben poco, e per questo il primo consiglio che mi sento di dargli è di eliminare quanto prima le scorie di sfiducia e del pessimismo che Saturno potrebbe aver lasciato alle sue spalle. La prima parte dell’anno apre il cantiere della ricostruzione. Per molti nati del segno si tratta di riannodare i nodi spezzati da questi due anni, di riprendere in mano i progetti importanti, finiti in un cassetto quando Saturno è entrato nel segno, perché nel 2018 possono avere una nuova chance di realizzazione. Di uscire dalla “modalità-conservazione”, dal gioco di difesa degli ultimi due anni, e tornare nella “modalità-esplorazione” che appartiene al Sagittario: di tornare a viaggiare, a lanciare lo sguardo oltre il confine delle possibilità del presente. Anche perché queste possibilità aumenteranno nel corso dell’anno, allargando di mese in mese lo spazio di manovra e di iniziativa, offrendogli l’occasione per riprendersi ciò che gli spetta di diritto. Per questo al Sagittario quest’anno ho dedicato il film “Il concerto”: perché arriva il momento di riprendere le cose importanti della tua vita e rilanciarle un’ottava più in alto, verso soddisfazioni e conquiste che prima dell’arrivo di Saturno non pensavi neanche realizzabili. Ma soprattutto si tratta di riprenderti ciò che è tuo, di rimettersi al timone della vita che ti meriti dopo due anni di sacrifici e manovre di ripiego.

Insomma, il 2018 è l’Anno Zero che dà il via ad una nuova vita, dove anche le nuove responsabilità di Saturno iniziano ad andare a regime, ad offrire soddisfazioni anziché affanno. In termini simbolici (ma per alcuni anche letterali), Saturno ti ha reso “genitore”, ti ha spinto a prenderti cura e difendere la tua vita con maggiore forza e determinazione. Sono stati gli anni dei primi pianti notturni di una nuova creatura che reclama attenzione, gli anni delle insicurezze e del timore di non farcela a gestire tutto. Ora la tua “creatura” è più grande, forte e strutturata: arriva il momento di godersela, di apprezzarne gli aspetti più belli e meno impegnativi. Arriva il momento di sentirle pronunciare la prima parolina che sarà, neanche a dirlo, quel “grazie” che ti meriti.

Dedicato con amore a tutti i (ri)nati sotto il segno del Sagittario. Alla fine di questo articolo ci sono ulteriori approfondimenti per il tuo 2018, oppure clicca qui per leggere le altre principesse.
Buon 2018,
xxx
S*

Approfondimenti:
– Il tuo 2018 in un minuto e mezzo 
– Bye bye Saturno!
– Giove in Scorpione (segno per segno)


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